Un salto epocale?

...sembravano traversie ed eran in fatti opportunità...

Gianbattista Vico, dall'epigrafe dedicatoria premessa all'edizione del 1730 di Principj di scienza nuova; Società Tipog. De' Classici Italiani, 1836, p. 7.

Insomma, la seconda ondata è arrivata, come ampiamente previsto, ma è arrivato anche il vaccino... e allora?
Il fatto è che questo è un vaccino a mRNA. E la cosa dovrebbe far piacere a tutti:

  • Non è un vaccino di derivazione animale, non viene "coltivato" usando albume d'uovo o altri sostrati di origini biologica, non contiene virus, inattivati o meno, è completamente sintetico.
  • È considerato il futuro della lotta contro il cancro, se nei prosimi anni una cura, più o meno definitiva o comunque più efficace di quelle attuali, dovesse saltar fuori, è probabile che venga da qui. E l'impulso dato alla ricerca dai massicci investimenti fatti in questo campo a causa del CoViD-19 avranno ricadute sui tempi di sperimentazione anche delle applicazioni ai tumori di questa tecnologia.
  • Una volta testata e messa in produzione questa tecnologia permette risposte rapide, a costi contenuti. La stessa fabbrica può produrre vaccini, antitumorali, terapie geniche. Basta cambiare il "programma" scritto nell'mRNA.

Tutto bene quindi? La tentazione è quella di dire sì, tutto bene. Anzi, senza volerlo, abbiamo usato una difficoltà e l'abbiamo tramutata in opportunità (senza volerlo perché in realtà, i vaccini a mRNA sono più rapidi da sviluppare, specie disponendo di reti AI performanti, e quindi chi già lavorava in questo campo si è trovato in vantaggio rispetto ai concorrenti più tradizionalisti).

Discorrendo di questa cosa nell'ambiente medico, però, mi sono accorto che i più diffidenti son proprio loro, i medici. Abituati come sono a tempi di sviluppo di decenni, con l'attitudine, molto italiana, a rifiutare le novità, specie se comportano un cambio di mentalità anche per loro, un doversi aggiornare in tempi rapidi, si sentono in difficoltà e molti rifiuteranno di farsi vaccinare... proprio così. Molto semplicemente per paura dell'ignoto («non è stato testato a sufficienza, è una tecnologia nuova, chissà...»). Il paziente, che non sa, non conosce, si fida (generalmente) del suo medico, il medico invece, di chi può fidarsi, dopo anni di campagne contro "Big Pharma"?

In ogni caso l'impatto economico della pandemia costringe i governi a decisioni rapide e di fronte alla possibilità di nuovi lockdown cadranno tutte le resistenze.

Inoltre l'intelligenza artificiale sta per rivoluzionare la medicina. Nei prossimi 10-20 anni ci sarà un cambio paradigmatico, si assisterà a un "salto prigoginico", un nuovo livello di complessità e chi non si aggiornerà sembrerà essere rimasto ai salassi e alla teoria umorale di medioevale memoria. E anche se la prudenza non è mai troppa, il progresso non si ferma: le tecnologie a mRNA sono in fase di ricerca da diversi anni, si sono fin'ora dimostrate sicure e oggi hanno l'opportunità di verificare la propria efficacia sul campo.

Comunque vada ne vedremo delle belle...

web
RNA vaccines: an introduction PHG Foundation, University of Cambridge
Overview of artificial intelligence in medicine J Family Med Prim Care. 2019 Jul; 8(7): 2328–2331.
Coronavirus: cos’è un vaccino a mRNA? Medicalfacts, 15 Novembre 2020, di Roberto Burioni
Dalle uova al congelatore, ecco come si preparano i vaccini Wired.it, 5 Giugno 2017, di Riccardo Saporiti

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DarkH3ron

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