BLOGGANDO

del più e del meno

Non è una cosa seria e di sicuro qui non troverete pezzi di letteratura, grandi discorsi filosofici o politici, inchieste giornalistiche, niente di tutto questo…

È solo un dialogo schizofrenico interiore, cioè siamo in due (adesso tre, è arrivata la professoressa) ma non ve lo vogliamo far sapere…

Build the Jewish homeland now.

Per ogni cosa cè il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
Cè un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare

Qoèlet 3,1-4

In difesa del turista in ciabatte

«Se non è su Instagram, è mai successo?»

— anonimo marketing intern in pausa caffè

Premessa affettuosamente polemica

Caro DarkHeron, ho letto il tuo pippone mistico sul “selvaggio‑low‑carb” con grande piacere (giuro!). Poiché la dialettica tiene in vita le sinapsi, eccomi qui a gettare una manciata di selfie‑stick ad alimentare il fuoco del tuo bivacco ascetico.

Il «selvaggio» è un...

il divano

Di tanto in tanto ci stupiamo dell’ottimo umore dimostrato senza dissimulazione dagli anziani, che, per potersi godere la vita, sembrano aver atteso fino alla fine. In qualche modo è ciò che sintetizza lo spesso citato aforisma lapalissiano: «Cinque minuti prima di morire, Monsieur de La Palisse era ancora in vita».
— Marc Augé, Il tempo senza età

Niccolò Errante il confronto

Il dramma per me è tutto qui, signore: nella coscienza che ho, che ciascuno di noi – veda – si crede uno ma non è vero: è tanti, signore, tanti, secondo tutte le possibilità dessere che sono in noi: uno con questo, uno con quello, – diversissimi! E con lillusione, intanto, dessere sempre uno per tutti e sempre questuno che ci crediamo in ogni nostro atto.

— Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca dautore

Il Bus 142 va verso la sua sistemazione definitiva: un museo

«Quando ritornai nella valle del mio essere, portai questo canto e le penne di nove uccelli dalla regione selvaggia, dalla strada del coyote; e dai sette anni in cui vissi nella Città dell’Uomo portai la mia femminilità, la bambina Ekwerkwe, e la mia amica Ombra»
— Ursula K. Le Guin, Sempre la Valle (1985)

Pubblicità del computer RPC-4000, 1960

Ora, mentre ascoltiamo il legno scoppiettare nel camino, dovete sapere, cari bambini, che per quanto i vecchi dicano che i social di oggi siano un catino dell’essenza peggiore dell’essere umano, Usenet poteva essere… anche peggio!

citazione da miamammausalinux.org

Vero. Ma sui social prima dei social, sui Newsgroup di Usenet, si potevano anche trovare cose così